CHI SIAMO
MISSION
La parola orizzonte deriva dal greco horizon ("che delimita"), dal verbo horizein ("delimitare") e da horos ("confine"). E’ in grado di ispirare poeti, pittori, fotografi; se ci soffermiamo a guardare il confine tra il cielo e la terra, magicamente, diventiamo tutti pensatori, sognatori romantici e pieni di speranza.
Questa linea che separa ci proietta verso il futuro, ci fa immaginare quali sono le strade che vorremmo percorrere, quali persone vorremmo incontrare, quali mondi esplorare.
Questa parola viene utilizzata anche per determinare uno scopo, una visione, una mentalità, una prospettiva diversa per ognuno di noi.
In filosofia il termine astronomico, che indica la linea che divide la terra dal cielo, viene utilizzato metaforicamente per indicare in generale il limite in cui si separano e si collegano l’indeterminato e il determinato, il finito e l’infinito, con riferimento allo spazio. E’ con l’età moderna, con le relative scoperte geografiche e con la rivoluzione astronomica, che si mette in discussione l’idea di un mondo finito.
Infatti in Kant (filosofo tedesco del ‘700), il termine viene utilizzato nel campo della conoscenza, nell’ ambito della nuova prospettiva critica, acquistando un importante significato soggettivo, pur non cambiando connotazione: esso designa il limite della nostra conoscenza nei suoi vari ambiti (logico, estetico, ecc.).
Con l’idealismo e la cultura romantica, l’accentuarsi del dinamismo e dell’attenzione all’infinito, non modifica in modo sostanziale il significato del termine. Per esempio, nel più romantico dei suoi componimenti poetici, Leopardi parlerà della siepe «che da tanta parte de l’ultimo orizzonte il guardo esclude»(L’infinito), facendo così dell’esperienza dello sguardo verso l’orizzonte, la metafora più coerente dell’insuperabile tensione del finito verso l’infinito.
Husserl (filosofo e matematico austriaco), invece, nel XX secolo denota il termine in un senso temporale: egli caratterizza ogni istante presente («ora») come dotato di un «suo orizzonte del prima» e di un suo «orizzonte del dopo».
Insomma l’orizzonte è il concetto a cui viene fatto appello per spiegare come in ogni momento della nostra esperienza vissuta
noi siamo aperti contemporaneamente verso il passato e verso il futuro….
E QUESTI SONO I NOSTRI OBIETTIVI ....
• CREARE IL PIU’ GRANDE GRUPPO PALLAVOLISTICO REGIONALE, DI TAGLIA COMPARABILE ALLE REALTA’ VENETE
• ALMENO IL 50% DELL’ORGANICO DELLA PRIMA SQUADRA HORIZON DOVRA’ PROVENIRE DALLE RISORSE INTERNE SVILUPPATE NEL PROGETTO
• ALMENO IL 75% DELL’ORGANICO DELLA SECONDA SQUADRA HORIZON DOVRA’ PROVENIRE DALLE RISORSE INTERNE SVILUPPATE NEL PROGETTO
• CREARE ALMENO 3 GRUPPI GIOVANILI DI ELITE
• SALVAGUARDARE I GRUPPI LOCALI E MINIMIZZARE IL FENOMENO DELL’ABBANDONO, QUALIFICANDO ADEGUATAMENTE ANCHE LE ATLETE TECNICAMENTE MENO DOTATE MA VOLENTEROSE
• DEFINIRE UN PERCORSO FORMATIVO COMUNE DAL MINIVOLLEY ALLE PRIME SQUADRE
• CREARE UNA STRUTTURA UNICA PER LA PROGRAMMAZIONE E LA SUPERVISIONE DEGLI ALLENAMENTI
• CREARE UNA SERIE DI EVENTI FORMATIVI COLLEGIALI PER ATLETI, ALLENATORI, PREPARATORI E DIRIGENTI
• MIGLIORARE IL LIVELLO QUALITATIVO DEGLI ALLENAMENTI
• MIGLIORARE IL LIVELLO QUALITATIVO DELLA PREPARAZIONE ATLETICA
• RIDURRE I COSTI PER LA PARTECIPAZIONE A CAMP ED EVENTI FORMATIVI
• CENTRALIZZARE E RAZIONALIZZARE LA RICERCA DI SPONSOR PER LE ATTIVITA’ SVOLTE
• MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE TRA I VARI GRUPPI E MIGLIORARE LA VISIBILITA’ ALL’ESTERNO